Fonderie e Covid-19: una lezione da imparare

Considerando il difficile periodo che stiamo vivendo è più che mai importante per le fonderie valutare seriamente il passaggio dal manuale all’automatico per quanto riguarda il reparto di finitura.

I fattori trainanti dietro un investimento prima della pandemia

Prima della pandemia, le fonderie che investivano nella sbavatura automatica lo facevano a fronte di alcuni fattori importanti, tra i quali:

Miglioramento della produzione
L’implementazione del processo produttivo con sbavatrici automatiche consente, infatti, alle fonderie di aumentare la produzione giornaliera, grazie alla maggiore produttività della macchina rispetto all’uomo (da 3 a 5 volte più veloce a seconda delle dimensioni e del peso del pezzo). Quindi l’investimento in tale attrezzatura è solitamente guidato dalla necessità di incrementare la produzione.

Miglioramento della qualità
l’utilizzo di una soluzione automatica (CNC o robotica) garantisce una qualità di finitura ripetibile e una regolare superficie del pezzo lavorato. Inoltre, il passaggio ad un processo automatico permette di mantenere nel tempo prestazioni di qualità elevate e costanti, in quanto non è più affidata all’esperienza del singolo operaio.

Maggiore sicurezza sul lavoro
l’introduzione di una sbavatrice automatica nel reparto di finitura consente ai lavoratori di operare in un ambiente più pulito (polvere e sabbia sono confinate all’interno della camera stagna della sbavatrice stessa); inoltre, il personale non è più a stretto contatto con gli utensili di sbavatura, si riduce così il rischio di incidenti e lesioni tipicamente attribuibili alle operazioni manuali.

La lezione del Covid-19: la carenza di manodopera

Nell’ultimo anno, a causa della pandemia, le fonderie hanno dovuto affrontare un nuovo problema che le ha portate ad una valutazione più attenta e potrebbe effettivamente dare loro un motivo in più per investire nell’automazione: l’improvvisa carenza di manodopera nel reparto di finitura.

Tutte le aziende, in relazione al Covid-19, hanno fatto i conti con una carenza di lavoratori e questa problematica ha interessato soprattutto quei settori in cui le persone sono impiegate in numero rilevante, come le fonderie.

La paura del contagio, le misure rigorose per il distanziamento sociale, la chiusura di alcune zone e i relativi problemi di mobilità hanno generato una drastica riduzione della disponibilità di personale.

Questo scenario senza precedenti ha causato in molti casi un calo considerevole, se non il completo arresto, dell’attività di finitura, con gravi impatti negativi sul flusso di cassa delle fonderie.

Affidarsi a un processo di sbavatura completamente manuale (interno o eseguito da fornitori esterni), per ridurre al minimo il costo di finitura, si è rivelato una “missione impossibile” e alla fine si è addirittura ritorto contro.

È arrivato il momento di pensare all’automazione

Il primo anno di Covid-19 ha costretto l’intero mondo del lavoro a sviluppare un nuovo “stile”, cercando di controbilanciare i limiti imposti dalle misure necessarie per controllare la pandemia con le esigenze di mercato; si è giunti così a sfruttare appieno le ultime tecnologie.

I viaggi e gli incontri in presenza sono stati sostituiti da videoconferenze e attività gestite a distanza, mettendo in contatto persone in tutto il mondo a un livello senza precedenti e in un modo totalmente nuovo.

Per quanto riguarda le fonderie, la manodopera è sempre stata “data per scontata” e considerata un servizio garantito, ma la pandemia potrebbe aver cambiato completamente questa visione.

Dopo i problemi che hanno dovuto affrontare e la possibilità concreta di perdere posti di lavoro e opportunità, i proprietari si vedono costretti ad iniziare a considerare seriamente il passaggio all’automazione, utilizzando le più recenti e migliori tecnologie sul mercato. Purtroppo, non c’è più tempo per le indecisioni, devono investire ora e entrare nell’era dell’automazione per mantenere in vita le loro attività produttiva e affrontare, così, la riduzione della disponibilità di manodopera che questa pandemia o altre sfide future impreviste potrebbero causare.